NAMUR (O DELLA GUERRA E DELL’AMORE) - (18/06/14)


CANALE:
Incontro con la compagnia


Castrovillari, Sala 14, 29 Maggio 2014
NAMUR (O DELLA GUERRA E DELL’AMORE)
TEATRO KISMET OPERA
di Antonio Tarantino
regia Teresa Ludovico
con Teresa Ludovico e Roberto Corradino
spazio scenico e luci Vincent Lounguemare
costumi Luigi Spezzacatene - realizzazione Artelier
collaborazione al movimento Elisabetta Di Terlizzi
assistente alla drammaturgia Loreta Guario
tecnico suono e luci Gianvito Marasciulo
distribuzione Anna Maria Giannone
La storia di una donna che sceglie di rinunciare alla tranquilla finzione della vita domestica per seguire una libertà che paga a caro prezzo. Un affresco visionario che evoca paura, coraggio, ribellione, sottomissione, verità, violenza, tenerezza, odio, amore e la guerra con il suo odore, i suoi colori, le sue battaglie, la sua geografia che demolisce ogni costruzione, ogni ordine, ogni grado, ogni certezza.
E’ il 19 giugno 1815. L’armata francese è in rotta. Napoleone fugge verso Parigi. Namur, ormai un paese di retrovia, è percorso dalla soldataglia inglese e prussiana che, casa per casa, cerca i nemici. È notte. In una capanna fuori Namur, Marta, una vivandiera imperiale non più giovane, sta facendo l’amore con Lucien, un imberbe fantaccino che alle pressanti richieste di conferma d’amore da parte della donna cercherà di fuggire con imbarazzo. I loro dialoghi crudeli con la loro bruciante universalità, travalicano la capanna di Namur e risuonano nell’immensità della notte che si popola di Storia.
Incontro con la compagnia


Castrovillari, Sala 14, 29 Maggio 2014
NAMUR (O DELLA GUERRA E DELL’AMORE)
TEATRO KISMET OPERA
di Antonio Tarantino
regia Teresa Ludovico
con Teresa Ludovico e Roberto Corradino
spazio scenico e luci Vincent Lounguemare
costumi Luigi Spezzacatene - realizzazione Artelier
collaborazione al movimento Elisabetta Di Terlizzi
assistente alla drammaturgia Loreta Guario
tecnico suono e luci Gianvito Marasciulo
distribuzione Anna Maria Giannone
La storia di una donna che sceglie di rinunciare alla tranquilla finzione della vita domestica per seguire una libertà che paga a caro prezzo. Un affresco visionario che evoca paura, coraggio, ribellione, sottomissione, verità, violenza, tenerezza, odio, amore e la guerra con il suo odore, i suoi colori, le sue battaglie, la sua geografia che demolisce ogni costruzione, ogni ordine, ogni grado, ogni certezza.
E’ il 19 giugno 1815. L’armata francese è in rotta. Napoleone fugge verso Parigi. Namur, ormai un paese di retrovia, è percorso dalla soldataglia inglese e prussiana che, casa per casa, cerca i nemici. È notte. In una capanna fuori Namur, Marta, una vivandiera imperiale non più giovane, sta facendo l’amore con Lucien, un imberbe fantaccino che alle pressanti richieste di conferma d’amore da parte della donna cercherà di fuggire con imbarazzo. I loro dialoghi crudeli con la loro bruciante universalità, travalicano la capanna di Namur e risuonano nell’immensità della notte che si popola di Storia.
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