OBLOMOV - (19/10/21)


CANALE:
In streaming dal Teatro Tordinona 15 ottobre 2021

Spettacolo realizzato con il contributo del NUOVO IMAIE

OBLOMOV

di Danilo Laccetti

(da Goncharov)

regia di Massimiliano Caprara

con Laura Milani Dominika Markova e i tre uomini, Patrizio CiglianoRomano Talevi Massimiliano Caprara

Sono senz’altro da segnalare le iniziative al Teatro Tordinona, dedicate all’Avanguardia teatrale. Stiamo parlando dello spettacolo “Oblomov” con la regia di Max Caprara, un attore caratterista, noto nel cinema, nella televisione e naturalmente nel teatro, che delle cosiddette Cantine Romane è almeno figlio, oltre che di Luca Ronconi e di Attilio Corsini. 

Oltre a questo, nel Teatro diretto da Ulisse Benedetti, ci saranno una serie di altre serate, incontri, dibattiti, presentazioni di libri e anche la mostra “Immagini dall’altro mondo” a cura di Andrea Mancini, dedicata all’avanguardia, con immagini inedite dovute a Piero Marsili Libelli, quello che negli anni 70 era anche un fotografo di guerra (tra l’altro de L’Espresso), un fotografo prestato appunto al teatro. 

In particolare, il giorno 9 gennaio alle ore 17, sempre al Tordinona, ci sarà un momento di riflessione su “Le maschere dell’avanguardia, Oblomov e altri”, con varie testimonianze, tra l’altro quella del prof. Andrea Mancini, docente all’Università di Siena, di Danilo Laccetti, autore della riduzione di “Oblomov”, di Max Caprara, regista dello spettacolo.

“Oblomov” del resto, rappresenta un’attenzione non banale al teatro russo di 8 e 900, tenendo ben presenti i lavori di Mejerchold e Stanislavskij, come registi, ma anche quelli di Majakovskij,, Puskin, Cechov, Dostojevskij come autori. 

Gli attori saranno chiamati elaborare, a dare una forma teatrale compiuta a quel teatro che è alla base dell’avanguardia internazionale, con un’attenzione particolare ad una serie di elementi del cinema e del teatro, pensiamo ad esempio alla serietà con cui il futurismo e il formalismo russo si avvicinarono a Chaplin, da altre parti considerato poco più di un comico da film muto, elevandolo a quella fama che lo avrebbe poi contraddistinto. Ma un’altra figura che è dietro a tutta la cultura del 900 è appunto Oblomov, si pensi che Oblomovismo, è un termine adottato anche all’interno della nostra lingua, per raccontare una particolare disposizione dell’animo, un certo comportamento.  

Chi ha assistito alle prove lo sa bene, le due donne Laura Milani Dominika Markova e i tre uomini, Patrizio CiglianoRomano Talevi Massimiliano Caprara, stanno lavorando con la guida di Caprara, anche eccezionale interprete del personaggio di Oblomov, che riesce a restituire - insieme ai suoi colleghi di scena - con una singolare attualità, quasi fossero uomini e donne di oggi, incerti, vinti dagli eventi, piccoli o grandi che essi siano, fatti di rapporti umani o di scelte più importanti, fondamentali per la vita delle persone. Oblomov si comporta sempre allo stesso modo, decide di non decidere, si lascia trasportare dalla vita che non vive. 

La riduzione del romanzo di Goncharov, dovuta a Danilo Laccetti rende in modo particolarmente efficace il senso della storia, offrendo spunti di riflessione inediti sulla figura di Oblomov. 

Lo spettacolo ha una storia che parte da lontano, anche se qui ci piace parlare dell’ultima parte, cioè dell’appoggio del Teatro Tordinona di Ulisse Benedetti, che insieme alla Conchiglia di Santiago srl e alla Nuova Imaie hanno permesso la sua realizzazione, dando al gruppo una importante possibilità espressiva 

Non c’è lavoro? Rinunciamo a cercarlo. 

 

Non c’è amore? Possiamo farne a meno. 

 

Non c’è neanche vita? È lo stesso, distendiamoci sul divano, attendiamo…

In streaming dal Teatro Tordinona 15 ottobre 2021

Spettacolo realizzato con il contributo del NUOVO IMAIE

OBLOMOV

di Danilo Laccetti

(da Goncharov)

regia di Massimiliano Caprara

con Laura Milani Dominika Markova e i tre uomini, Patrizio CiglianoRomano Talevi Massimiliano Caprara

Sono senz’altro da segnalare le iniziative al Teatro Tordinona, dedicate all’Avanguardia teatrale. Stiamo parlando dello spettacolo “Oblomov” con la regia di Max Caprara, un attore caratterista, noto nel cinema, nella televisione e naturalmente nel teatro, che delle cosiddette Cantine Romane è almeno figlio, oltre che di Luca Ronconi e di Attilio Corsini. 

Oltre a questo, nel Teatro diretto da Ulisse Benedetti, ci saranno una serie di altre serate, incontri, dibattiti, presentazioni di libri e anche la mostra “Immagini dall’altro mondo” a cura di Andrea Mancini, dedicata all’avanguardia, con immagini inedite dovute a Piero Marsili Libelli, quello che negli anni 70 era anche un fotografo di guerra (tra l’altro de L’Espresso), un fotografo prestato appunto al teatro. 

In particolare, il giorno 9 gennaio alle ore 17, sempre al Tordinona, ci sarà un momento di riflessione su “Le maschere dell’avanguardia, Oblomov e altri”, con varie testimonianze, tra l’altro quella del prof. Andrea Mancini, docente all’Università di Siena, di Danilo Laccetti, autore della riduzione di “Oblomov”, di Max Caprara, regista dello spettacolo.

“Oblomov” del resto, rappresenta un’attenzione non banale al teatro russo di 8 e 900, tenendo ben presenti i lavori di Mejerchold e Stanislavskij, come registi, ma anche quelli di Majakovskij,, Puskin, Cechov, Dostojevskij come autori. 

Gli attori saranno chiamati elaborare, a dare una forma teatrale compiuta a quel teatro che è alla base dell’avanguardia internazionale, con un’attenzione particolare ad una serie di elementi del cinema e del teatro, pensiamo ad esempio alla serietà con cui il futurismo e il formalismo russo si avvicinarono a Chaplin, da altre parti considerato poco più di un comico da film muto, elevandolo a quella fama che lo avrebbe poi contraddistinto. Ma un’altra figura che è dietro a tutta la cultura del 900 è appunto Oblomov, si pensi che Oblomovismo, è un termine adottato anche all’interno della nostra lingua, per raccontare una particolare disposizione dell’animo, un certo comportamento.  

Chi ha assistito alle prove lo sa bene, le due donne Laura Milani Dominika Markova e i tre uomini, Patrizio CiglianoRomano Talevi Massimiliano Caprara, stanno lavorando con la guida di Caprara, anche eccezionale interprete del personaggio di Oblomov, che riesce a restituire - insieme ai suoi colleghi di scena - con una singolare attualità, quasi fossero uomini e donne di oggi, incerti, vinti dagli eventi, piccoli o grandi che essi siano, fatti di rapporti umani o di scelte più importanti, fondamentali per la vita delle persone. Oblomov si comporta sempre allo stesso modo, decide di non decidere, si lascia trasportare dalla vita che non vive. 

La riduzione del romanzo di Goncharov, dovuta a Danilo Laccetti rende in modo particolarmente efficace il senso della storia, offrendo spunti di riflessione inediti sulla figura di Oblomov. 

Lo spettacolo ha una storia che parte da lontano, anche se qui ci piace parlare dell’ultima parte, cioè dell’appoggio del Teatro Tordinona di Ulisse Benedetti, che insieme alla Conchiglia di Santiago srl e alla Nuova Imaie hanno permesso la sua realizzazione, dando al gruppo una importante possibilità espressiva 

Non c’è lavoro? Rinunciamo a cercarlo. 

 

Non c’è amore? Possiamo farne a meno. 

 

Non c’è neanche vita? È lo stesso, distendiamoci sul divano, attendiamo…

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