Sara Libera
il monologo musicale
che dà voce alle donne ferite
Sara abbandona di
corsa il pronto soccorso, lo sguardo carico di rabbia e vergogna. Non
accetta che qualcuno possa insinuare che quelle ferite, quel volto segnato,
siano il frutto di violenza: no, lei è solo caduta, dice.
Intorno a lei, un
degente borbotta sottovoce, un gatto randagio, malandato e spaventato, si
aggrappa alla speranza di essere curato.
Un infermiere le parla
con pazienza, ma Sara si chiude a riccio: non vuole che nessuno tocchi quelle
cicatrici, né sul viso né nell’anima.
Eppure, qualcosa la
scuote: un lampo di paura. Se lei – o il suo compagno di sventure a
quattro zampe – non potessero più vedere i colori dell’arcobaleno? Se quel
dolore le avesse già rubato troppo?
“Sara Libera” è
un potente monologo musicale che dà voce a tutte le donne che troppo spesso si
sentono colpevoli delle violenze subite.
Sara è una donna
comune, come tante. Ama chi la ferisce, si accusa di ogni schiaffo, di ogni
umiliazione. Ma la domanda più crudele resta sospesa nell’aria: siamo davvero
noi la causa di quello che ci accade?
Uno spettacolo
intenso, che attraverso la forza della musica e delle parole esplora il
confine sottile tra giustizia e ingiustizia, tra amore e dolore, tra libertà e
prigionia emotiva.
Un viaggio emotivo che
invita a riflettere su quale sia il vero limite da non oltrepassare.
Sara Libera
il monologo musicale
che dà voce alle donne ferite
Sara abbandona di
corsa il pronto soccorso, lo sguardo carico di rabbia e vergogna. Non
accetta che qualcuno possa insinuare che quelle ferite, quel volto segnato,
siano il frutto di violenza: no, lei è solo caduta, dice.
Intorno a lei, un
degente borbotta sottovoce, un gatto randagio, malandato e spaventato, si
aggrappa alla speranza di essere curato.
Un infermiere le parla
con pazienza, ma Sara si chiude a riccio: non vuole che nessuno tocchi quelle
cicatrici, né sul viso né nell’anima.
Eppure, qualcosa la
scuote: un lampo di paura. Se lei – o il suo compagno di sventure a
quattro zampe – non potessero più vedere i colori dell’arcobaleno? Se quel
dolore le avesse già rubato troppo?
“Sara Libera” è
un potente monologo musicale che dà voce a tutte le donne che troppo spesso si
sentono colpevoli delle violenze subite.
Sara è una donna
comune, come tante. Ama chi la ferisce, si accusa di ogni schiaffo, di ogni
umiliazione. Ma la domanda più crudele resta sospesa nell’aria: siamo davvero
noi la causa di quello che ci accade?
Uno spettacolo
intenso, che attraverso la forza della musica e delle parole esplora il
confine sottile tra giustizia e ingiustizia, tra amore e dolore, tra libertà e
prigionia emotiva.
Un viaggio emotivo che
invita a riflettere su quale sia il vero limite da non oltrepassare.


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