Colosseo Nuovo Teatro 11 - 16 dicembre 2012 “IL DRAGO” di Evgenij Schwarz, regia Beatrice Gregorini con Giuseppe Santilli, Francesco Bauco, Claudio Zarlocchi, Francesca Petretto, Alessandra Chiappa, Giuseppe Arnone, Arianna Adriani, Mario Sechi e la partecipazione della piccola De La Fortuna Scriveres, costumi Giuseppe Santinni, scene Marianna Sciveres, regia video Flavio Parente, make up artist Valentina Sarti Magi, direzione tecnica Angelo Ugazzi, coreografia Marica Gallo, aiuto regia Eugenia Cortese, ufficio stampa Rocchina Ceglia. Una fiaba teatrale scritta nei primi anni quaranta, per poter raccontare, ammonire, spronare, contro quel drago minaccioso che portò ad una delle pagine più nere della storia umana: il nazifascismo. Bianco, castità, purezza, illusione: quella degli abitanti di una piccola città immaginaria, i quali da oltre quattrocento anni sono sottomessi ad un mostruoso drago a tre teste. Un avvertimento per ricordare qual è il rischio cui andiamo incontro quando, per paura, lasciamo coscienza e pensieri scolorire, in un puro ma vuoto foglio bianco.
Colosseo Nuovo Teatro 11 - 16 dicembre 2012 “IL DRAGO” di Evgenij Schwarz, regia Beatrice Gregorini con Giuseppe Santilli, Francesco Bauco, Claudio Zarlocchi, Francesca Petretto, Alessandra Chiappa, Giuseppe Arnone, Arianna Adriani, Mario Sechi e la partecipazione della piccola De La Fortuna Scriveres, costumi Giuseppe Santinni, scene Marianna Sciveres, regia video Flavio Parente, make up artist Valentina Sarti Magi, direzione tecnica Angelo Ugazzi, coreografia Marica Gallo, aiuto regia Eugenia Cortese, ufficio stampa Rocchina Ceglia. Una fiaba teatrale scritta nei primi anni quaranta, per poter raccontare, ammonire, spronare, contro quel drago minaccioso che portò ad una delle pagine più nere della storia umana: il nazifascismo. Bianco, castità, purezza, illusione: quella degli abitanti di una piccola città immaginaria, i quali da oltre quattrocento anni sono sottomessi ad un mostruoso drago a tre teste. Un avvertimento per ricordare qual è il rischio cui andiamo incontro quando, per paura, lasciamo coscienza e pensieri scolorire, in un puro ma vuoto foglio bianco.
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