'A Ragna- I movimento - (14/03/13)


CANALE:


Teatro Tordinona dall'8 al 10 marzo 2013 “'A Ragna- I movimento” un progetto di Franca Battaglia per la regia di Ilaria Migliaccio. In scena Valentina Carbonara. Costumi Arianna Pioppi. ‘A Ragna è una madre vedova, che eredita il potere del marito. Madre per amore e per dovere, è una donna-bestia. Cresce i suoi figli borghesi e inconsapevoli destinati per volontà del padre ad arruolarsi nel sistema guerra infinita, senza speranza, della città di N. ‘A Ragna parla un’altra lingua, viscerale e sporca che per farsi ascoltare sceglie la violenza, e i figli, educati al francese e all’inglese, non la capiscono. La sua tela va dipanandosi e costruendo una trappola sempre più fitta. Nella città di N. nessuno muore più di fame, né di freddo, tutti hanno il superfluo e ne vogliono di più, per ottenerlo devono uccidersi tra loro. Nella città di N. si muore per un colpo di pistola. In questa guerra eterna la donna, nuova Lisistrata, potrebbe essere la salvezza, invece ne è parte integrante e subisce una metamorfosi graduale. La sua voce si fa più scura, il suo corpo perde la sinuosità per diventare un corpo da combattimento, che lotta prima di tutto per la propria sopravvivenza. ‘A Ragna porta una macchia rossa tra cuore e ventre che è la sua corazza, indurita dal tempo. É una donna-madre e assassina, capace di fare e disfare il destino di chi le è accanto.
link: www.auerteatro.com


Teatro Tordinona dall'8 al 10 marzo 2013 “'A Ragna- I movimento” un progetto di Franca Battaglia per la regia di Ilaria Migliaccio. In scena Valentina Carbonara. Costumi Arianna Pioppi. ‘A Ragna è una madre vedova, che eredita il potere del marito. Madre per amore e per dovere, è una donna-bestia. Cresce i suoi figli borghesi e inconsapevoli destinati per volontà del padre ad arruolarsi nel sistema guerra infinita, senza speranza, della città di N. ‘A Ragna parla un’altra lingua, viscerale e sporca che per farsi ascoltare sceglie la violenza, e i figli, educati al francese e all’inglese, non la capiscono. La sua tela va dipanandosi e costruendo una trappola sempre più fitta. Nella città di N. nessuno muore più di fame, né di freddo, tutti hanno il superfluo e ne vogliono di più, per ottenerlo devono uccidersi tra loro. Nella città di N. si muore per un colpo di pistola. In questa guerra eterna la donna, nuova Lisistrata, potrebbe essere la salvezza, invece ne è parte integrante e subisce una metamorfosi graduale. La sua voce si fa più scura, il suo corpo perde la sinuosità per diventare un corpo da combattimento, che lotta prima di tutto per la propria sopravvivenza. ‘A Ragna porta una macchia rossa tra cuore e ventre che è la sua corazza, indurita dal tempo. É una donna-madre e assassina, capace di fare e disfare il destino di chi le è accanto.
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