Cenerentola - (06/05/13)


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Spazio Tertulliano Dal 3 al 14 aprile 2013 “CENERENTOLA” di Joël Pommerat, traduzione di Caterina Gozzi. Uno spettacolo di Sandro Mabellini. Con Donatella Bartoli, Sebastiano Bottari, Valentina Cardinali, Luca Stano, Irene Valota. Voce della Narratrice Silvia Giulia Mendola. Musiche originali Antonia Gozzi. Organizzazione Lisa Momenté. Produzione esecutiva Beat 72. Una bambina comprende con difficoltà le ultime parole della madre morente, ma non osa fargliele ripetere. Ciò nonostante Cenerentola rimane legata a quella frase: “Fino a quando penserai a me, senza mai dimenticarmi per più di cinque minuti, non morirò del tutto”. Le grandi fiabe sono iniziatiche. Rituali, quindi, ma rituali di apertura alla libertà, le fiabe sono fatte per essere costantemente reinventate dai loro narratori e i loro eroi non si lasceranno mai rinchiudere una volta per tutte dentro un testo – le loro avventure non smetteranno mai di trasformarsi, da un libro all’altro o da una sera all’altra. Per avvicinarsi ad un destino come quello di Cenerentola non bisogna assolutamente partire da risposte o da certezze ma da domande e intuizioni, bisogna lasciar crescere dei cespugli di storie più o meno spinosi senza preoccuparsi troppo presto di sfrondarli. Non bisogna quindi assolutamente – ci sono ragioni profonde per questo – voler fare previsioni sul volto di questa futura Cenerentola.


Spazio Tertulliano Dal 3 al 14 aprile 2013 “CENERENTOLA” di Joël Pommerat, traduzione di Caterina Gozzi. Uno spettacolo di Sandro Mabellini. Con Donatella Bartoli, Sebastiano Bottari, Valentina Cardinali, Luca Stano, Irene Valota. Voce della Narratrice Silvia Giulia Mendola. Musiche originali Antonia Gozzi. Organizzazione Lisa Momenté. Produzione esecutiva Beat 72. Una bambina comprende con difficoltà le ultime parole della madre morente, ma non osa fargliele ripetere. Ciò nonostante Cenerentola rimane legata a quella frase: “Fino a quando penserai a me, senza mai dimenticarmi per più di cinque minuti, non morirò del tutto”. Le grandi fiabe sono iniziatiche. Rituali, quindi, ma rituali di apertura alla libertà, le fiabe sono fatte per essere costantemente reinventate dai loro narratori e i loro eroi non si lasceranno mai rinchiudere una volta per tutte dentro un testo – le loro avventure non smetteranno mai di trasformarsi, da un libro all’altro o da una sera all’altra. Per avvicinarsi ad un destino come quello di Cenerentola non bisogna assolutamente partire da risposte o da certezze ma da domande e intuizioni, bisogna lasciar crescere dei cespugli di storie più o meno spinosi senza preoccuparsi troppo presto di sfrondarli. Non bisogna quindi assolutamente – ci sono ragioni profonde per questo – voler fare previsioni sul volto di questa futura Cenerentola.
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