Le elefantesse - (20/03/14)


CANALE:
Teatro Tordinona 20 Febbraio 2014 TEATRO FORSENNATO/DARIO AGGIOLI presenta
“LE ELEFANTESSE” Una tragicommedia noir, improvvisazione su canovaccio. Ideato e diretto da Dario Aggioli Con: Elisa carucci, Alessandra Della Guardia, Pamela Sabatini
musiche del Trio Lescano rivoluzionate dal Trio Naga
assistente alla regia Diana Cagnizi
aiuto-regia Andrea Standardi
Tre donne unite dallo stesso marito. Un trigamo che per tutta la vita si è diviso tra loro. Tre tipologie di femminilità che hanno vissuto vite differenti con lo stesso uomo, che per ognuna è un uomo diverso.
Per Judith, donna in carriera, il marito è solo un feticcio.
Per Alessandra, casalinga timorata di Dio, è un importantissimo ingegnere.
Per Caterina, segretaria, è un medico di grande fama.
In scena lui non appare mai. A rappresentarlo un attaccapanni con i suoi vestiti sempre pronti ad essere staccati per andare via o ad essere appesi al suo ritorno.
Il racconto della vita passata con lui. La scoperta delle altre. E...
La messa in scena è basata sul principio spaziale della divisione del palco in tre parti: ogni angolo abitato dalle donne è la loro casa. Oggetto comune alle tre case è lʼattaccapanni. I racconti della vita delle tre insieme al marito, si mescolano e amalgamano. Si associano nella mente dello spettatore per assonanza e differenza.
All’inizio le donne parlano del proprio marito, uomo diverso per ognuna. Poi iniziano a svelarsi i piccoli particolari: stessi regali, stessi posti, stesse frasi. La vera storia si scopre, il pubblico ha ormai capito: inizia il conflitto del sospetto.
Teatro Tordinona 20 Febbraio 2014 TEATRO FORSENNATO/DARIO AGGIOLI presenta
“LE ELEFANTESSE” Una tragicommedia noir, improvvisazione su canovaccio. Ideato e diretto da Dario Aggioli Con: Elisa carucci, Alessandra Della Guardia, Pamela Sabatini
musiche del Trio Lescano rivoluzionate dal Trio Naga
assistente alla regia Diana Cagnizi
aiuto-regia Andrea Standardi
Tre donne unite dallo stesso marito. Un trigamo che per tutta la vita si è diviso tra loro. Tre tipologie di femminilità che hanno vissuto vite differenti con lo stesso uomo, che per ognuna è un uomo diverso.
Per Judith, donna in carriera, il marito è solo un feticcio.
Per Alessandra, casalinga timorata di Dio, è un importantissimo ingegnere.
Per Caterina, segretaria, è un medico di grande fama.
In scena lui non appare mai. A rappresentarlo un attaccapanni con i suoi vestiti sempre pronti ad essere staccati per andare via o ad essere appesi al suo ritorno.
Il racconto della vita passata con lui. La scoperta delle altre. E...
La messa in scena è basata sul principio spaziale della divisione del palco in tre parti: ogni angolo abitato dalle donne è la loro casa. Oggetto comune alle tre case è lʼattaccapanni. I racconti della vita delle tre insieme al marito, si mescolano e amalgamano. Si associano nella mente dello spettatore per assonanza e differenza.
All’inizio le donne parlano del proprio marito, uomo diverso per ognuna. Poi iniziano a svelarsi i piccoli particolari: stessi regali, stessi posti, stesse frasi. La vera storia si scopre, il pubblico ha ormai capito: inizia il conflitto del sospetto.
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