XXX PASOLINI - studio #2 - (25/04/14)


CANALE:

Teatro dell'Orologio, uburex3, 8 maggio 2012 "XXX PASOLINI - studio #2" SPETTACOLO FINALISTA AL PREMIO DANTE CAPPELLETTI 2011, OlivieriRavelli_Teatro, drammaturgia / regia / scena Fabio M. Franceschelli, interpretazione: Francesca La Scala, Carlotta Piraino, Alessandro Margari, Alessandro Porcu, Matteo Davide, produzione Ass. Cult. amnesiA vivacE - Ass. Cult. Figli di Hamm, in collaborazione con CONSORZIO UBUSETTETE. Un omaggio a Pasolini, ma anche un "furto" a Pasolini. Qualcuno diceva che i maestri vanno copiati, ma se pur non si volesse aderire a tale massima, se pur si volesse evitare un consapevole ladrocinio dei prodotti artistici e intellettuali di Pasolini, dovremmo comunque fare i conti su un immaginario contemporaneo che di forme, idee, questioni, sensibilità derivate dall'immensa produzione pasoliniana è incredibilmente costituito. Oggi parlare di contemporaneo è anche e sempre - volenti o meno - parlare di Pasolini. È quindi il mio immaginario"pasoliniano" che dà vita a XXX PASOLINI, cibatosi principalmente di Petrolio, ma anche di Salò, Teorema (e teoremi), Ragazzi di Vita, Lettere Luterane. XXX PASOLINI parte da Petrolio per dimenticarlo subito, parte da Pasolini per poi metterlo in secondo piano, nell'intenzione di non "sporcarlo", di non fraintenderlo, di non tradirlo. XXX PASOLINI pone, invece, me stesso in primo piano. Me stesso significa molte cose: il mio gusto, capacità e limiti di autore e regista teatrale; la mia conoscenza di Pasolini uomo e dell'arte pasoliniana (teatro, narrativa, poesia, saggistica, giornalismo, cinema). Una produzione sconfinata e una altrettanto sconfinata presenza pubblica (anche suo malgrado), rendono "tragicamente" parziale ogni mio tentativo di profonda conoscenza. Resta, appunto, il mio immaginario, limitato rispetto al "reale" ma comunque a sua volta reale, esempio (tra i tanti) di come questo artista unico venga elaborato e vissuto e "rifratto" più di trentacinque anni dopo la sua morte. Infine, la bulimia produttiva di Pasolini non può che essere segno di una personalità - o identità - multiforme, scissa, frantumata, contraddittoria. Qualunque discorso su Pasolini deve partire da ciò, deve saper abbandonare «l'ossessione dell'identità» e accettare che «la dissociazione è ordine».

Teatro dell'Orologio, uburex3, 8 maggio 2012 "XXX PASOLINI - studio #2" SPETTACOLO FINALISTA AL PREMIO DANTE CAPPELLETTI 2011, OlivieriRavelli_Teatro, drammaturgia / regia / scena Fabio M. Franceschelli, interpretazione: Francesca La Scala, Carlotta Piraino, Alessandro Margari, Alessandro Porcu, Matteo Davide, produzione Ass. Cult. amnesiA vivacE - Ass. Cult. Figli di Hamm, in collaborazione con CONSORZIO UBUSETTETE. Un omaggio a Pasolini, ma anche un "furto" a Pasolini. Qualcuno diceva che i maestri vanno copiati, ma se pur non si volesse aderire a tale massima, se pur si volesse evitare un consapevole ladrocinio dei prodotti artistici e intellettuali di Pasolini, dovremmo comunque fare i conti su un immaginario contemporaneo che di forme, idee, questioni, sensibilità derivate dall'immensa produzione pasoliniana è incredibilmente costituito. Oggi parlare di contemporaneo è anche e sempre - volenti o meno - parlare di Pasolini. È quindi il mio immaginario"pasoliniano" che dà vita a XXX PASOLINI, cibatosi principalmente di Petrolio, ma anche di Salò, Teorema (e teoremi), Ragazzi di Vita, Lettere Luterane. XXX PASOLINI parte da Petrolio per dimenticarlo subito, parte da Pasolini per poi metterlo in secondo piano, nell'intenzione di non "sporcarlo", di non fraintenderlo, di non tradirlo. XXX PASOLINI pone, invece, me stesso in primo piano. Me stesso significa molte cose: il mio gusto, capacità e limiti di autore e regista teatrale; la mia conoscenza di Pasolini uomo e dell'arte pasoliniana (teatro, narrativa, poesia, saggistica, giornalismo, cinema). Una produzione sconfinata e una altrettanto sconfinata presenza pubblica (anche suo malgrado), rendono "tragicamente" parziale ogni mio tentativo di profonda conoscenza. Resta, appunto, il mio immaginario, limitato rispetto al "reale" ma comunque a sua volta reale, esempio (tra i tanti) di come questo artista unico venga elaborato e vissuto e "rifratto" più di trentacinque anni dopo la sua morte. Infine, la bulimia produttiva di Pasolini non può che essere segno di una personalità - o identità - multiforme, scissa, frantumata, contraddittoria. Qualunque discorso su Pasolini deve partire da ciò, deve saper abbandonare «l'ossessione dell'identità» e accettare che «la dissociazione è ordine».
Condividi video :

Posta un commento

 
Support : MarXoB
Copyright © 2011. e-performance.tv - All Rights Reserved
Template Created by MarXoB | Published by e-performance.tv
powered by Blogger