Le tre vecchie - (26/05/16)


CANALE:
Teatro dell’Orologio 20 Maggio 2016
Teatro C.A.S.T. di Ascoli 
Le tre vecchie 
di Alessandro Jodorowsky
regia Alessandro Marinelli
con Rossana Candellori, Elisa Maestri, Romana Romandini, Silvia Maria Speri
aiuro regia Valter Finocchi
scene, luci e effetti video Pietro Cardarelli
costumi Marilena Cincipirini
maschere Anna Sances
scnotecnica Tommaso Tosti
L'unica verità è la verità dell'illusione
Le vecchie contesse De Felice, nobili gemelle decadute, sono affette da un grave disturbo psichico: rimuovono sistematicamente il loro misterioso passato, lo distorcono, s’imbellettano come fanciulle in fiore nella speranza di attrarre spasimanti che le salvino dalla miseria e che le rendano madri, senza alcun pensiero alla sterilità anagrafica in cui sono ormai confinate. 
Paradossalmente, ora che la vecchiaia le ha ormai divorate, nei loro corpi appassiti rinverdiscono le tensioni sessuali della giovinezza, la loro carne risente la morsa d’un piacere malato, consumato anni addietro in modo aberrante, nel perimetro angusto delle mura domestiche. 
Osservandole, mi tornano alla memoria le parole con cui Pirandello descriveva il sentimento del contrario: “Vorremmo ridere, ma il riso non ci viene alle labbra schietto e facile; sentiamo che qualcosa ce lo turba e ce l’ostacola”. E infatti, mentre l’intreccio procede in costante bilico tra la pochade e il GrandGuignol, avvertiamo il peso d’un dolore insopportabile. Avvertiamo l’abisso.
Ed è appunto l’abisso ciò che più m’interessa indagare, l’orrore da cui origina una devianza, la genesi d’un comportamento non allineato. Perché oggi - come ieri - ciò che è diverso è spesso demonizzato. Invece, prima d’ogni altra cosa, ciò che è diverso dovrebbe essere compreso.
Il Teatro C.A.S.T. nasce ad Ascoli Piceno nel 2002. I suoi membriprovengono dalle arti performative e dalle arti visive. Obiettivo della compagnia è la ricerca di nuove forme espressive capaci di coniugare tradizione ed estetica contemporanea. Ha all’attivo diverse produzioni tra cui Favola d’ombra di Alessandro Marinelli, Metamorphosesda Ovidio, Malamore – monologhi del ‘900, Fremito da “L’innesto” di Luigi Pirandello, La Favola del Figlio Cambiato di Luigi Pirandello, Illusion di Alessandro Marinelli, Le Tre Vecchie da Alejandro Jodorowsky, Zio Vanja di Anton ?echov, La contessina Julie di August Strinberg.
Teatro dell’Orologio 20 Maggio 2016
Teatro C.A.S.T. di Ascoli 
Le tre vecchie 
di Alessandro Jodorowsky
regia Alessandro Marinelli
con Rossana Candellori, Elisa Maestri, Romana Romandini, Silvia Maria Speri
aiuro regia Valter Finocchi
scene, luci e effetti video Pietro Cardarelli
costumi Marilena Cincipirini
maschere Anna Sances
scnotecnica Tommaso Tosti
L'unica verità è la verità dell'illusione
Le vecchie contesse De Felice, nobili gemelle decadute, sono affette da un grave disturbo psichico: rimuovono sistematicamente il loro misterioso passato, lo distorcono, s’imbellettano come fanciulle in fiore nella speranza di attrarre spasimanti che le salvino dalla miseria e che le rendano madri, senza alcun pensiero alla sterilità anagrafica in cui sono ormai confinate. 
Paradossalmente, ora che la vecchiaia le ha ormai divorate, nei loro corpi appassiti rinverdiscono le tensioni sessuali della giovinezza, la loro carne risente la morsa d’un piacere malato, consumato anni addietro in modo aberrante, nel perimetro angusto delle mura domestiche. 
Osservandole, mi tornano alla memoria le parole con cui Pirandello descriveva il sentimento del contrario: “Vorremmo ridere, ma il riso non ci viene alle labbra schietto e facile; sentiamo che qualcosa ce lo turba e ce l’ostacola”. E infatti, mentre l’intreccio procede in costante bilico tra la pochade e il GrandGuignol, avvertiamo il peso d’un dolore insopportabile. Avvertiamo l’abisso.
Ed è appunto l’abisso ciò che più m’interessa indagare, l’orrore da cui origina una devianza, la genesi d’un comportamento non allineato. Perché oggi - come ieri - ciò che è diverso è spesso demonizzato. Invece, prima d’ogni altra cosa, ciò che è diverso dovrebbe essere compreso.
Il Teatro C.A.S.T. nasce ad Ascoli Piceno nel 2002. I suoi membriprovengono dalle arti performative e dalle arti visive. Obiettivo della compagnia è la ricerca di nuove forme espressive capaci di coniugare tradizione ed estetica contemporanea. Ha all’attivo diverse produzioni tra cui Favola d’ombra di Alessandro Marinelli, Metamorphosesda Ovidio, Malamore – monologhi del ‘900, Fremito da “L’innesto” di Luigi Pirandello, La Favola del Figlio Cambiato di Luigi Pirandello, Illusion di Alessandro Marinelli, Le Tre Vecchie da Alejandro Jodorowsky, Zio Vanja di Anton ?echov, La contessina Julie di August Strinberg.
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