THE PRUDES - (02/05/19)


CANALE:


Teatro Off/Off 26 aprile 2019
THE PRUDES
di Anthony Neilson con Carlotta Proietti Gianluigi Fogacci regia Gianluigi Fogacci
scene e costumi Susanna Proietti aiuto regia Maria Stella Taccone musiche originali Giovanni Mancini
Chi sono i Prude? James si presenta al pubblico come James Prudes, ma subito viene corretto da Jessica che tiene a rettificare che loro non sono sposati e che quindi loro non sono i Prudes come recita il titolo, parola che in inglese significa puritani, moralisti, di morigerati costumi, che hanno in odio scandalizzare…
Tuttavia questa strana coppia si presenta sul palcoscenico di un teatro pieno di spettatori per inscenare o vivere, non ci è dato sapere, il loro dramma di coppia, come una seduta terapeutica collettiva. Al centro di questo dramma il calo di desiderio di James che non riesce più ad avere rapporti con la sua amata Jessica da molto tempo e che se fallirà anche questa ultima chance, cioè consumare un rapporto davanti ad una platea, nel più puro spirito esibizionistico, sarà abbandonato da Jessica che non intende passare il resto della sua vita senza sesso. Ecco che l’ironia del titolo si affaccia prepotentemente non appena al pubblico verrà spiegata la situazione, ma come si può facilmente prevedere l’espediente scelto non darà i frutti sperati. Ecco che inizia allora un gioco al massacro, dove emergono vecchie ruggini, cose non dette che feriscono, giochi di travestimenti e colpi di scena che fanno via via dubitare di chi siano veramente queste persone o personaggi. E se fossero due attori che cercano nuove ispirazioni attraverso un anomalo materiale drammaturgico, guidati da un’invisibile regia? E che ruolo ha il pubblico che viene continuamente coinvolto, come se i personaggi sul palco cercassero di tirare a sé le sue simpatie e un giudizio favorevole, come in una moderna e borghese agorà? IL gioco teatrale o meta teatrale che dir si voglia si fa sempre più sofisticato, esplora anche i meandri linguistici che caratterizzano le due differenti personalità, fino a farci pensare che sia proprio questo il motivo del calo del desiderio, e il finale invero farsesco non ci deve trarre in inganno sulla durezza dello scontro e sulla profondità della riflessione sulle problematiche di coppia.


Teatro Off/Off 26 aprile 2019
THE PRUDES
di Anthony Neilson con Carlotta Proietti Gianluigi Fogacci regia Gianluigi Fogacci
scene e costumi Susanna Proietti aiuto regia Maria Stella Taccone musiche originali Giovanni Mancini
Chi sono i Prude? James si presenta al pubblico come James Prudes, ma subito viene corretto da Jessica che tiene a rettificare che loro non sono sposati e che quindi loro non sono i Prudes come recita il titolo, parola che in inglese significa puritani, moralisti, di morigerati costumi, che hanno in odio scandalizzare…
Tuttavia questa strana coppia si presenta sul palcoscenico di un teatro pieno di spettatori per inscenare o vivere, non ci è dato sapere, il loro dramma di coppia, come una seduta terapeutica collettiva. Al centro di questo dramma il calo di desiderio di James che non riesce più ad avere rapporti con la sua amata Jessica da molto tempo e che se fallirà anche questa ultima chance, cioè consumare un rapporto davanti ad una platea, nel più puro spirito esibizionistico, sarà abbandonato da Jessica che non intende passare il resto della sua vita senza sesso. Ecco che l’ironia del titolo si affaccia prepotentemente non appena al pubblico verrà spiegata la situazione, ma come si può facilmente prevedere l’espediente scelto non darà i frutti sperati. Ecco che inizia allora un gioco al massacro, dove emergono vecchie ruggini, cose non dette che feriscono, giochi di travestimenti e colpi di scena che fanno via via dubitare di chi siano veramente queste persone o personaggi. E se fossero due attori che cercano nuove ispirazioni attraverso un anomalo materiale drammaturgico, guidati da un’invisibile regia? E che ruolo ha il pubblico che viene continuamente coinvolto, come se i personaggi sul palco cercassero di tirare a sé le sue simpatie e un giudizio favorevole, come in una moderna e borghese agorà? IL gioco teatrale o meta teatrale che dir si voglia si fa sempre più sofisticato, esplora anche i meandri linguistici che caratterizzano le due differenti personalità, fino a farci pensare che sia proprio questo il motivo del calo del desiderio, e il finale invero farsesco non ci deve trarre in inganno sulla durezza dello scontro e sulla profondità della riflessione sulle problematiche di coppia.
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