Il naso - (22/04/14)


CANALE:

Teatro Colosseo, dal 2 al 25 Maggio 2003 "il Naso" (Nos) da Nikolai V. Gogol'. Testo e Regia di Claudio Spadola, con: Francesco Cordella, Giorgio Marchesi, Gaetano Mosca, Sergio Valastro, Sonia Viviani e con otto attori del progetto BIOMECCANICA/NASO/GOGOL' diretto da Franco Ruffini e Claudio Spadola, organizzato da Teatro e Teatri in collaborazione con il D.A.M.S. Università Roma Tre: Elisa Capo, Marilena Carpino, Mauro Carulli, Maura Collini, Marco Conti, Albina Locarno, Dalia Padoan e Giulia Tripoti (voce solista nella canzone Volumbrella). Musiche/Alfred Schnittke, Carlo Siliotto, Daniele Sepe, Paul Giger e tradizionali. Scene e Costumi/Helga W. Williams. Luci/Luca Barbati. Movimento Scenico/Caterina Genta Maestra di Canto/Chiara Colonna, tecnica/Lino Musella, Raffaella Vitiello Aiuto Regia/Maria Lucia Carones Assistenti/Marco Conti, Mauro Carulli organizzazione/Arti & Bagagli "Checchè se ne dica simili fatti capitano nel mondo, di rado, ma capitano ' N.V.Gogol', Il naso. Arti & Bagagli, in collaborazione con Centro Belli e Beat '72, con il patrocinio dell'Ambasciata della Federazione Russa, presenta Il Naso ritenuto uno dei più divertenti e assurdi racconti di Gogol', è la storia di un sedicente Maggiore del Caucaso, ovvero del profondo sud, che trasferitosi per far carriera nella gaudente Pietroburgo, la capitale del nord, si sveglia un giorno senza più naso. "Prima che il naso venga reintegrato nel viso del Maggiore Koval'v, esso viene 1) cotto in una pagnotta di pane dalla moglie del barbiere di Koval'v; 2) ritrovato durante la colazione e gettato dal barbiere in un fiume; 3) trasformato in un importante ufficiale di stato che prega devotamente nella Cattedrale di Kazan e rifiuta di intrattenersi col suo vecchio proprietario, essendo questi di gran lunga inferiore a lui (o ad esso) nella gerarchia sociale; 4) denunciato da Koval'v alla redazione di un giornale e poi al commissariato come smarrito, con la speranza che venga ritrovato prima che lasci la Capitale; 5) descritto come capo di una banda di criminali, riconosciuto da un poliziotto molto miope e arrestato mentre cercava di superare il confine con un passaporto falso; 6) riportato al legittimo proprietario dentro un fazzoletto dal suddetto poliziotto; 7) riscontrato non idoneo ad essere reintegrato nel suo vecchio sito dal dottore che consiglia il Maggiore Koval'v di conservarlo sotto spirito e venderlo al maggior offerente. Non bisogna mai dimenticare che Gogol' era nato il 1° aprile. La "realtà " gogoliana tende ad ogni momento a slittare in un antimondo che le è accanto e che riveste l'apparenza della materia ordinaria. Diciamo che è quella liscia superficie che il maggiore Koval'v si scopre un bel mattino al posto del naso. Il diavolo è dietro a quasi tutti i suoi personaggi o a ciò che capita loro; si inserisce nella narrazione delle traversie della vita come riferimento all'agente principale dell'assurdo che regna nel mondo. "Gli uomini sono tutti pazzi tranquilli impegnati in attività che paiono loro molto importanti mentre una forza assurdamente logica li vincola ai loro futili impieghi". Il microscopio con la lente del riso di Gogol', in definitiva, offre lo spettacolo delle stesse leggi e delle stesse bellezze che si possono contemplare con il telescopio della tragedia, puntato sul corso delle stelle. Ci dà sempre la sensazione che dietro l'angolo sia costantemente annidato qualcosa di ridicolo e insieme di stellare ed è bene ricordare che la differenza tra il lato comico delle cose e il loro lato cosmico, consiste in una sibilante. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72 TEATRO

Teatro Colosseo, dal 2 al 25 Maggio 2003 "il Naso" (Nos) da Nikolai V. Gogol'. Testo e Regia di Claudio Spadola, con: Francesco Cordella, Giorgio Marchesi, Gaetano Mosca, Sergio Valastro, Sonia Viviani e con otto attori del progetto BIOMECCANICA/NASO/GOGOL' diretto da Franco Ruffini e Claudio Spadola, organizzato da Teatro e Teatri in collaborazione con il D.A.M.S. Università Roma Tre: Elisa Capo, Marilena Carpino, Mauro Carulli, Maura Collini, Marco Conti, Albina Locarno, Dalia Padoan e Giulia Tripoti (voce solista nella canzone Volumbrella). Musiche/Alfred Schnittke, Carlo Siliotto, Daniele Sepe, Paul Giger e tradizionali. Scene e Costumi/Helga W. Williams. Luci/Luca Barbati. Movimento Scenico/Caterina Genta Maestra di Canto/Chiara Colonna, tecnica/Lino Musella, Raffaella Vitiello Aiuto Regia/Maria Lucia Carones Assistenti/Marco Conti, Mauro Carulli organizzazione/Arti & Bagagli "Checchè se ne dica simili fatti capitano nel mondo, di rado, ma capitano ' N.V.Gogol', Il naso. Arti & Bagagli, in collaborazione con Centro Belli e Beat '72, con il patrocinio dell'Ambasciata della Federazione Russa, presenta Il Naso ritenuto uno dei più divertenti e assurdi racconti di Gogol', è la storia di un sedicente Maggiore del Caucaso, ovvero del profondo sud, che trasferitosi per far carriera nella gaudente Pietroburgo, la capitale del nord, si sveglia un giorno senza più naso. "Prima che il naso venga reintegrato nel viso del Maggiore Koval'v, esso viene 1) cotto in una pagnotta di pane dalla moglie del barbiere di Koval'v; 2) ritrovato durante la colazione e gettato dal barbiere in un fiume; 3) trasformato in un importante ufficiale di stato che prega devotamente nella Cattedrale di Kazan e rifiuta di intrattenersi col suo vecchio proprietario, essendo questi di gran lunga inferiore a lui (o ad esso) nella gerarchia sociale; 4) denunciato da Koval'v alla redazione di un giornale e poi al commissariato come smarrito, con la speranza che venga ritrovato prima che lasci la Capitale; 5) descritto come capo di una banda di criminali, riconosciuto da un poliziotto molto miope e arrestato mentre cercava di superare il confine con un passaporto falso; 6) riportato al legittimo proprietario dentro un fazzoletto dal suddetto poliziotto; 7) riscontrato non idoneo ad essere reintegrato nel suo vecchio sito dal dottore che consiglia il Maggiore Koval'v di conservarlo sotto spirito e venderlo al maggior offerente. Non bisogna mai dimenticare che Gogol' era nato il 1° aprile. La "realtà " gogoliana tende ad ogni momento a slittare in un antimondo che le è accanto e che riveste l'apparenza della materia ordinaria. Diciamo che è quella liscia superficie che il maggiore Koval'v si scopre un bel mattino al posto del naso. Il diavolo è dietro a quasi tutti i suoi personaggi o a ciò che capita loro; si inserisce nella narrazione delle traversie della vita come riferimento all'agente principale dell'assurdo che regna nel mondo. "Gli uomini sono tutti pazzi tranquilli impegnati in attività che paiono loro molto importanti mentre una forza assurdamente logica li vincola ai loro futili impieghi". Il microscopio con la lente del riso di Gogol', in definitiva, offre lo spettacolo delle stesse leggi e delle stesse bellezze che si possono contemplare con il telescopio della tragedia, puntato sul corso delle stelle. Ci dà sempre la sensazione che dietro l'angolo sia costantemente annidato qualcosa di ridicolo e insieme di stellare ed è bene ricordare che la differenza tra il lato comico delle cose e il loro lato cosmico, consiste in una sibilante. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72 TEATRO
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